Quali sono le nazioni più sicure in cui fare impresa? Investire in un Paese straniero è un’opportunità che viene presa in considerazione da molti imprenditori – o aspiranti tali – in cerca di business di successo. La Banca Mondiale ha indicato quali sono gli Stati in cui vale la pena di investire, stilando una graduatoria che ha tenuto conto di diversi criteri: per esempio, i tempi della giustizia, anche in relazione alla capacità di far rispettare i contratti, oltre alle tempistiche necessarie per l’apertura e per gli allacciamenti delle utenze. Il rapporto in questione, denominato “Doing Business”, testimonia che l’aea di riferimento non deve essere quella europea, ma quella asiatica. Singapore, infatti, è al primo posto della classifica, e sul terzo gradino del podio c’è Hong Kong, preceduto dalla Nuova Zelanda.
Per trovare il primo Paese del Vecchio Continente è necessario scendere fino alla quarta posizione, dove si trova la Danimarca, mentre a chiudere la top five c’è ancora una volta un Paese asiatico, la Corea del Sud. Per quel che concerne l’Europa, tuttavia, sono i Paesi nordici ad avere un ruolo di primo piano, come dimostrato dal sesto posto della Norvegia e dal nono posto della Finlandia. Nelle prime dieci posizioni ci sono anche gli Stati Uniti, in settima posizione, la Gran Bretagna, in ottava posizione, e l’Australia, in decima posizione.
Se si è interessati ad avviare un’attività al di là delle Alpi, dunque, le opportunità non mancano: che si guardi a nord, verso la Scandinavia, a est, verso l’Estremo Oriente e l’Oceania, o a ovest, verso gli Stati Uniti, si può contare su una vasta libertà di scelta. Sempre la stessa graduatoria della Banca Mondiale, per altro, ha collocato il nostro Paese solo al cinquantesimo posto: abbiamo ancora molto da lavorare per ciò che riguarda la capacità di attirare i capitali, non solo per la continua instabilità politica che riduce la nostra appetibilità, ma anche per colpa di un apparato burocratico che, nella maggior parte dei casi, è più che opprimente. Ecco perché sono in tanti a guardare oltre confine con molta più fiducia e meno vincoli.
Ovviamente, per chi è in procinto di trasferire una parte delle proprie attività all’estero o addirittura aprire ex novo un’impresa in un Paese straniero, il consiglio è quello di affidarsi a un’agenzia di traduttori professionisti per la traduzione bilancio, ma anche dei contratti e di tutti gli altri documenti che possono risultare indispensabili per transazioni e accordi.