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Gioielli d'oro: come riconoscerne il valore

 

quotazione oro

 

Hai ereditato antichi gioielli di famiglia di cui non sai cosa fare? Hai un sacco di “ori” che non usi mai perché non rispondono ai tuoi gusti? Ormai sono sempre più diffusi i “compro oro”, ma prima di rivolgersi a uno di questi è importante informarsi e sapere come questi lavorano e quali sono gli aspetti che possono far variare il valore degli oggetti in oro. La prima cosa da sapere è la quotazione dell’oro usato, da cosa dipende e come varia in base alle quotazioni del giorno. La quotazione ufficiale dell'oro è espressa in dollari per oncia troy, unità che corrisponde a poco più di trentuno grammi. L'importo è stabilito dal mercato e quindi varia continuamente, ma per motivi di praticità nel commercio dell'oro fisico, la borsa londinese fissa un prezzo di riferimento due volte al giorno, detto appunto fixing


L’aspetto da tenere sempre presente è che raraente un gioiello è fatto interamente di oro, ma contiene percentuale di altri metalli, per aumentarne la lavorabilità. Nei negozi che acquistano oro usato molto spesso la quotazione proposta per attirare i clienti si riferisce all’oro a 24 carati e quindi, se i gioielli hanno una caratura inferiore, possono essere quotati meno rispetto alla cifra del mercato.
Qui entra in gioco un altro aspetto e cioè quale sia l’unità di misura: di solito si usano due unità di misura per esprimere la percentuale di oro presente in una lega: la caratura e la finezza.

La finezza della lega rappresenta la quantità d’oro puro presente nell’oggetto espressa in millesimi. Per fare un esempio, una finezza di 750 significa che in ogni chilo di lega sono presenti 750 grammi di oro puro. Il valore 1000 indica, ipoteticamente, che un oggetto è di oro puro.
I carati esprimono la stessa informazione della finezza solo che il massimo possibile non è 1000, ma 24. Quindi un oggetto di 24 carati sarebbe costituito al 100% da oro puro.

Siccome, appunto, l’oro puro non è semplice da lavorare perché troppo morbido, spesso lo si fonde con altri metalli. La lega più comune di solito prevede che i gioielli siano a 18 carati, che significa che su 24 parti totali, 18 di queste sono di oro puro. Di solito si va da un minimo di 8 carati, dove la presenza di oro è davvero bassa, si passa per i 14 carati, che caratterizzano soprattutto i gioielli antichi, i 18 carati sono appunto i più diffusi nei gioielli, i 20 e 22 si usavano soprattutto per le monete antiche e il 24 carati è usato per i lingotti. In ogni caso è sembre bene far analizzare il proprio oggetto in oro da un esperto del settore in modo che possa capire di che caratura si tratta, la sua qualità ed arrivare quindi alla quotazione finale dell’oggetto, prima di poterlo rivendere.

 

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